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La RIVISTA DI DIRITTO ED ECONOMIA DELLO SPORT (RDES) è una rivista scientifica, in formato cartaceo ed on line, fondata
dall'Avv. MICHELE COLUCCI
che si avvale di un
COMITATO SCIENTIFICO
composto da Professori di I e II fascia (Ordinari e Associati) strutturati presso Università italiane e straniere di chiara fama nelle aree delle Scienze giuridiche, economiche e sociali.
Il COMITATO DI REDAZIONE è formato da autorevoli professionisti ai quali è affidato il compito di seguire gli autori e di monitorare
i molteplici aspetti del Diritto dello Sport.
RDES è riconosciuta e classificata dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR)
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Tutti i contributi sono sottoposti a un rigoroso
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RDES 2025
AL DI LÀ DELLA FORMA:
L’IMPORTANZA DELL’IMPLEMENTAZIONE CONCRETA
DELLE SAFEGUARDING POLICIES NELLO SPORT GIOVANILE
Abstract
L’ECLISSI DELL’AUTONOMIA DEL SISTEMA SPORTIVO:
TENSIONI TRA GERARCHIA DELLE FONTI E CENTRALITÀ
DELLE FEDERAZIONI SPORTIVE NAZIONALI
RICONOSCIUTE DAL CONI
Abstract
ARTICLE 6(1) ECHR AND INTERNATIONAL SPORTS ARBITRATION:
BETWEEN (CERTAIN) BOUNDARIES AND (YET UNCERTAIN) CONSEQUENCES
Abstract
BOOK REVIEW
Diritto sportivo.
di Alfonso Laudonia
Professore incaricato di Procedura Penale, Criminologia e Storia del Diritto Penale presso l’Università digitale Pegaso e Ph.D. candidate in Gestione finanziaria di impresa e prevenzione della crisi presso l’Universitas Mercatorum. Componente della Corte Federale di Appello F.I.Ba
e Giudice Sportivo Nazionale della FIDAL. È Componente Organismo di Vigilanza d.lgs. n. 231/01 Salernitana 1919.
The decision no. 92 of 6 March 2025 taken by the Court of Appeal
of the Italian Football Association (FIGC), sets a crucial precedent in the field of
child protection in sports. The case concerns a coach sanctioned for psychological abuse and discrimination for using derogatory language (e.g., “pippa” (useless),“culone” (fat-ass)) towards underage athletes. The decision reaffirms the priority of young athletes’ well-being over sporting results and emphasizes sports clubs’ direct liability, even when safeguarding policies are formally adopted. Mere regulatory compliance is not sufficient: clubs must implement concrete prevention and intervention measures, such as staff training and effective reporting mechanisms.
La decisione del 6 marzo 2025 n. 92 delle Sezioni Unite della Corte Federale d’Appello della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) rappresenta un precedente fondamentale in materia di tutela dei minori nello sport. Il caso riguarda un allenatore sanzionato per abuso psicologico e discriminazione per l’utilizzo di linguaggio denigratorio (ad esempio “pippa”, “culone”) verso atleti minorenni. La decisione ribadisce la priorità del benessere dei giovani atleti rispetto ai risultati sportivi e sottolinea la responsabilità diretta e oggettiva delle società sportive, anche in presenza di safeguarding policies formalmente adottate. Non è sufficiente, quindi, la mera compliance normativa: le società devono implementare azioni concrete di prevenzione e intervento, come la formazione del personale e meccanismi di segnalazione efficaci.
Keywords
Organizational Models – Compliance – Code of Conduct – Safeguarding - Harassment Prevention – Gender-Based Violence Prevention – Strict Liability of Sports Clubs/Organizations or Vicarious Liability of Sports Clubs/Organizations – Protection of Minors in Sport or Child Protection in Sport – Psychological Abuse in Sport – Discrimination in Sport – Safeguarding Policies – Psychophysical Well-being.
Modelli organizzativi – Compliance – Protocolli di prevenzione – Codice di condotta – Safeguarding – Prevenzione molestie – Prevenzione violenza di genere – Responsabilità oggettiva società sportiva – Tutela minori nello sport – Abuso psicologico nello sport – Discriminazione nello sport – Safeguarding policies – Benessere psicofisico.
Table of Content - Sommario
di Gabriele Toscano
Professore a contratto nel settore GIUR-01/A (Diritto privato) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena. È altresì docente esperto presso la Scuola dello Sport del CONI. Ha conseguito il titolo di Dottore internazionale di ricerca in Diritto dei consumi nell’Università di Perugia ed in Diritto privato nell’Università di Salamanca, nell’ambito del programma congiunto tra i due atenei. Membro di varie Associazioni italiane e straniere nonché della Direzione della Rivista di Diritto ed Economia dello Sport.
This essay analyses the principle of autonomy of the Italian sports system,
retracing its genesis and outlining its conceptual contours. The merit of such autonomy
is highlighted, intrinsically linked to the specificity of the sports phenomenon,
underlining at the same time its necessary coexistence and respect for the hierarchy of
state and regional regulatory sources. The paper places particular emphasis on the
centrality of the National Sports Federations (FSN) recognised by CONI, as the only
bodies authorised to govern individual sports disciplines on the national territory.
Finally, the inadmissibility and harmfulness of the creation of unrecognised parallel
bodies, capable of generating disorder, legal uncertainty and compromising the regular
organisation and credibility of competitions, is argued. The paper emphasizes the
fundamental importance of the generally and historically recognised federal sport
governing organizations for the stability and effectiveness of the Italian sports movement.
Il presente saggio analizza il principio di autonomia del sistema sportivo
italiano, ripercorrendone la genesi e delineandone i contorni concettuali. Si evidenzia
il fondamento di tale autonomia, intrinsecamente legata alla specificità del
fenomeno sportivo, sottolineando al contempo la sua necessaria coesistenza con e la
subordinazione alle fonti normative statali e regionali. L’elaborato pone particolare
enfasi sulla centralità delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) riconosciute dal
CONI, quali unici organi legittimati al governo delle singole discipline sportive sul
territorio nazionale. Si argomenta, infine, l’inammissibilità e la dannosità della
creazione di enti paralleli non riconosciuti, capaci di generare disordine, incertezza
giuridica e pregiudicare la regolare organizzazione e la credibilità delle competizioni.
La disamina mira a ribadire la fondamentale importanza del sistema federale
riconosciuto per la stabilità e l’efficacia dell’intero movimento sportivo italiano.
Keywords
Sports autonomy – Sports federations – CONI – Hierarchy of sources – Sports system.
Autonomia sportiva – Federazioni sportive – CONI – Gerarchia delle fonti – Ordinamento sportivo.
Table of Content - Sommario
by Saverio Paolo Spera
AVAILABLE IN OPEN ACCESS
Saverio Paolo Spera is an Italian qualified attorney-at-law. He holds a degree in law from the university of Rome ‘La Sapienza’ and an LL.M in International Business Law from King’s College London. He has practiced civil and employment law in Italy for several years and worked at the Asser International Sports Law Centre in the Hague, carrying out research in the field of international sports arbitration, before joining FIFA in 2017. Until May 2024, he was a senior legal counsel within the Litigation Department, representing FIFA before the Court of Arbitration for Sport in more than 150 proceedings. In the spring of 2024, he has co-founded SP.IN Law, a Zurich based international sports law firm.
He regularly publishes articles on issues related to sports law and lectures in international sports law programmes.
In the years following the Mutu-Pechstein judgment of the European Court of Human Rights (ECtHR), practitioners in the field of sports law might have noticed a significant increase in the reliance that parties have made on the provisions of the European Convention on Human Rights (ECHR) in their submissions before sports dispute resolution bodies. In particular, a complaint about alleged violations of their right to a fair trial protected by Article 6(1) ECHR has been often brought up in that context. While it is no longer doubted that this provision binds CAS panels in the adjudication of appeals brought before their attention, there is still some degree of approximation regarding the boundaries within which Article 6(1) ECHR finds room for application in the context of international sports arbitration. This paper aims at shedding some light on this and on the (yet uncertain) consequences of a misapplication of the rule in question.
Negli anni che hanno seguito la sentenza Mutu-Pechstein della Corte europea dei Diritti dell'Uomo, gli operatori del diritto sportivo potrebbero aver notato un aumento significativo del ricorso alle disposizioni della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) da parte delle parti nei loro ricorsi agli organi di risoluzione delle controversie sportive. In particolare, in questo contesto è stata spesso sollevata una denuncia per presunte violazioni del diritto a un processo equo tutelato dall'articolo 6(1) della CEDU. Sebbene non vi siano più dubbi sul fatto che questa disposizione vincoli le formazioni arbitrali del TAS nel giudicare gli appelli sottoposti alla loro attenzione, vi è ancora un certo grado di approssimazione riguardo i confini entro i quali l'articolo 6(1) CEDU trova spazio di applicazione nel contesto dell'arbitrato sportivo internazionale. Il presente contributo intende fare luce su questo aspetto e sulle conseguenze (ancora incerte) di una errata applicazione della norma in questione.
Keywords
ECHR – International sports arbitration – Independent and impartial tribunal – Civil rights and obligations – Adversarial proceedings – Equality of arms – Public hearing – Sports Governing Bodies – Court of Arbitration for Sport – Swiss Federal Tribunal – Swiss public policy.
CEDU – Arbitrato internazionale sportivo – Tribunale indipendente e imparziale – Diritti e doveri di carattere civile – Procedimenti in contraddittorio – Parità di armi – Udienza pubblica – Organi di governo dello sport – Tribunale arbitrale dello sport – Tribunale federale svizzero – Ordine pubblico.
Princìpi, norme, istituzioni
a cura di Virgilio D’Antonio e Virginia Zambrano, Merita, Torino, 2025
Recensione di Gabriele Toscano
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