www.rdes.it

Image



RDES 2025
contributi pubblicati


ANTI-DOPING SANCTIONS AND DATA PROTECTION UNDER EU LAW – A COMPARISON OF THE ADVOCATES GENERAL’S OPINIONS IN THE NADA CASES
by Stefano Bastianon

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

Full Professor of European Union Law at the University of Bergamo (Italy) and an arbitrator of the Court of Arbitration for Sport (CAS). He is an attorney-at-law and co-founder of the law firm Bastianon-Garavaglia in Busto Arsizio (Italy). He is a member of the Steering Committee of the Rivista di Diritto Sportivo and the Scientific Committee of the Rivista di Diritto ed Economia dello Sport, where he also holds the position of Scientific Co-Director. He lectures at several masters and specialization schools on European law topics. He is often invited as a speaker at conferences and seminars on European law topics in Italy and abroad. He regularly writes essays for national and international law reviews on European law topics. The opinions expressed in this paper are strictly personal.


    Abstract

    This paper explores the tension between transparency and data protection in the context of anti-doping enforcement, focusing on the General Data Protection Regulation - GDPR - and its application to the public disclosure of athletes’ personal data. The aim of this paper is to provide a comparative analysis of two Opinions delivered by Advocates General Capeta (2023) and Spielmann (2025) in two distinct but closely related cases before the Court of Justice of the European Union. Although the earlier case was dismissed on procedural grounds, both Opinions deal with fundamental legal questions concerning, inter alia, the applicability of the GDPR to national anti-doping rules, the qualification of doping-related data as “data concerning health” under Article 9 of the GDPR, and the lawfulness and proportionality of national laws mandating publication of anti-doping sanctions in the light of the principle of data minimisation. The paper critically evaluates the contrasting approaches of the two Advocates General, situating them within broader debates on privacy, transparency, and the autonomy of sport, while reflecting on the implications for future regulatory practice both within and beyond the European Union’s boundaries.

    Il presente contributo analizza la tensione tra trasparenza e protezione dei dati personali nell’ambito della lotta al doping, con particolare attenzione all’applicazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) alla divulgazione pubblica delle sanzioni inflitte agli atleti. L’articolo propone un’analisi comparata di due Opinioni formulate dagli Avvocati Generali Capeta (2023) e Spielmann (2025) in due casi distinti ma strettamente connessi. Sebbene il primo caso sia stato dichiarato irricevibile per motivi procedurali, entrambi i pareri affrontano questioni giuridiche centrali, quali l’applicabilità del GDPR alle norme nazionali antidoping, la qualificazione dei dati sul doping come “dati relativi alla salute” ai sensi dell’art. 9 del GDPR, e la compatibilità dell’obbligo di pubblicazione con i principi di liceità, proporzionalità e minimizzazione dei dati. L’articolo valuta criticamente i due approcci, mettendoli in relazione con i più ampi dibattiti su privacy, trasparenza e autonomia dello sport, evidenziandone le implicazioni per la futura prassi regolatoria sia all’interno che al di là dei confini dell’Unione europea.

    Keywords

    GDPR – Data Protection – Anti-Doping – Transparency – Proportionality.

    GDPR – Protezione dei dati – Antidoping – Trasparenza – Proporzionalità.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

IL NUOVO REGOLAMENTO AGENTI SPORTIVI DELLA
FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO (FIGC):
PROFILI INNOVATIVI, CRITICITÀ SISTEMICHE E PROSPETTIVE APPLICATIVE

di Andrea Bozza, Pierfilippo Capello, Vincenzo Calandrelli e e Riccardo Bordino

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

    
Avvocato del Foro di Lecce.     Avvocato del Foro di Milano.

    
Avvocato del Foro di Napoli.     Praticante avvocato del Foro di Milano.

    Abstract

    The new FIGC Sports Agents Regulations are part of a complex multilevel framework, where international rules, national legislation and sporting regulations at association-level intersect. This contribution deals with the subject from three perspectives: (i) the systemic and legal background; (ii) a detailed analysis of the key innovative profiles introduced by the new FIGC Sports Agents Regulations; and (iii) the main concerns raised by practitioners and football agents associations. Special attention is paid to the changing sports agents regulatory framework in Italy and its rationale, with the aim of providing readers with interpretative tools to address the current regulatory framework and possible, future reforms. The article concludes with a forward-looking reflection on the sensitive balance between sport association oversight and entrepreneurial freedom, as well as on the role of sport and ordinary case law – both at national and international level – in applying sports agents’ regulations.

    Il nuovo Regolamento FIGC degli agenti sportivi si inserisce in un quadro multilivello complesso, in cui si intrecciano norme internazionali, disposizioni legislative nazionali ed interventi regolamentari di matrice federale. Il contributo analizza criticamente il tema sotto tre profili: (i) l’inquadramento sistemico e giuridico delle fonti normative; (ii) l’esame puntuale delle modifiche normative introdotte dal nuovo Regolamento FIGC degli agenti sportivi; e (iii) le principali criticità sollevate dagli operatori del settore e dalle associazioni di categoria. Particolare attenzione è dedicata all’evoluzione logico-normativa della disciplina degli agenti sportivi in Italia, con l’obiettivo di offrire al lettore strumenti utili ad approcciare l’attuale assetto normativo ed eventuali sviluppi futuri. L’articolo si conclude con una riflessione prospettica sul delicato equilibrio tra controllo esercitato dalla FIGC e libertà d’impresa, nonché sul ruolo della giurisprudenza – non solo sportiva – nazionale ed internazionale, nell’attuazione concreta della disciplina in tema di agenti sportivi.

    Keywords

    FIGC Regulation 2025 – Sports agents – FIFA – FFAR – Domiciled sports agent – Fees – Self-representation – International and national sports regulatory framework – Professional freedom – Court of Arbitration for Sport – Court of Justice of the European Union – Regulatory harmonization.

    Regolamento FIGC 2025 – Agenti sportivi – FIFA – FFAR – Agente sportivo domiciliato – Compensi – Autonoma rappresentanza dei calciatori e delle calciatrici – Ordinamento sportivo nazionale – Ordinamento sportivo internazionale – Libertà professionale – Tribunale Arbitrale dello Sport – Corte di Giustizia dell’Unione Europea – Armonizzazione normativa.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

L’ABBONAMENTO SPORTIVO TRA DISCREZIONALITÀ TARIFFARIA, BUONA FEDE E FUNZIONE ECONOMICA DEL CONTRATTO
Cass. civ., sez. III, (ord.), 21 marzo 2025, n. 7623

di Gabriele Toscano

Direttore Editoriale della Rivista di Diritto ed Economia dello Sport (RDES). È dottore di ricerca internazionale in Diritto dei consumi nell’Università di Perugia, in Diritto privato nell’Università di Salamanca ed è stato Professore a contratto di Diritto sportivo e Diritto del turismo nell’Università di Siena.




    Abstract

    The paper analyses a recent ordinance about sports season tickets, which rejects the request of a fan who complained about the absence of the expected economic savings compared to the purchase of individual tickets. Specifically, the judges of legitimacy reconstructed the economic function of the contract in terms of periodic performance and denied the possibility of supplementing the contract by interpretation based on a generic reliance not supported by a specific contractual commitment.

    Il lavoro affronta una recente ordinanza in tema di abbonamenti sportivi, la quale rigetta la domanda di un tifoso che lamentava l’assenza del risparmio economico atteso rispetto all’acquisto dei singoli biglietti. Nello specifico, i giudici di legittimità hanno ricostruito la funzione economica del contratto in termini di esecuzione periodica e negato la possibilità di integrare il contratto in via interpretativa sulla base di un generico affidamento non suffragato da un impegno contrattuale specifico.

    Keywords

    Sports subscription contract – Good faith – Economic function – Concrete cause – Consumer reliance – Preferential rate.

    Contratto di abbonamento sportivo – Buona fede – Funzione economica – Causa concreta – Affidamento del consumatore – Tariffa agevolata.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

PUNTI PERSI FUORI DAL CAMPO: INADEMPIENZE AMMINISTRATIVE, RECIDIVA E PROPORZIONALITÀ DELLE SANZIONI
di Gianluca Pirelli Tonelli e Luca Paleologo

Membro della Commissione Giovani dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport, collabora dal 2024 con lo Studio Legale Grassani e Associati di Bologna.







Avvocato esperto in Diritto dello Sport e in Diritto della Proprietà Intellettuale, collabora dal 2024 con lo Studio Legale Montone & Partners di Roma. È Vicepresidente della Commissione Agenti Sportivi della Federazione Italiana Golf e membro della Commissione Giovani dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport.




    Abstract

    This paper aims to analyse the impact of administrative non-compliance on the regularity of the 2024/2025 Serie C Championship, with a specific investigation into the penalties imposed for failure to pay salaries, IRPEF withholding taxes, and INPS contributions. The season was marked by numerous referrals that called into question the financial stability of the clubs and competitive fairness, making it necessary for the sports justice bodies to intervene. The analysis focuses on the decisions involving the clubs Associazioni Calcio Riunite Messina S.r.l., Unione Sportiva Triestina Calcio 1918 S.r.l. and Lucchese 1905 S.r.l., all cases involving allegations of recidivism pursuant to Article 18 of the FIGC Code of Sports Justice. An examination of these case law, with a specific focus on Decision n. 0118/CFA-2024-2025 on the Triestina case, reveals an evolution in the interpretation of the application of Article 18 CGS, moving from an atomistic approach to a global criterion, with greater legal consistency and proportionality in the calculation of the sanction.

    Il presente contributo intende analizzare l’impatto degli inadempimenti amministrativi sulla regolarità del Campionato di Serie C 2024/2025, con un’indagine specifica sulle sanzioni irrogate per il mancato versamento di emolumenti, ritenute IRPEF e contributi INPS. La stagione è stata segnata da numerosi deferimenti che hanno messo in discussione la stabilità finanziaria dei club e la par condicio competitiva, rendendo necessario l’intervento degli organi di giustizia sportiva. L’analisi si concentra sulle decisioni che hanno coinvolto le società Associazioni Calcio Riunite Messina, Unione Sportiva Triestina Calcio S.r.l. e Lucchese 1905 S.r.l., tutti casi accomunati dalla contestazione della recidiva ai sensi dell’art. 18 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC. Dall’esame di tali precedenti giurisprudenziali, con specifico riguardo alla Decisione n. 0118/CFA-2024-2025, resa nel caso Triestina, emergerà un’evoluzione interpretativa in relazione all’applicazione dell’art. 18 CGS, passando da un approccio di natura atomistica a un criterio globale, di maggiore coerenza giuridica e proporzionalità nel calcolo della sanzione.

    Keywords

    Professional football clubs – Tax contributions – Social security contributions – Remuneration – Administrative offences – Penalties – Recidivism.

    Società di Calcio Professionistiche – Contributi fiscali – Contributi previdenziali – Emolumenti – Illeciti amministrativi – Sanzioni – Recidiva.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

ARTICLE 21 FIFA DISCIPLINARY CODE:
WHAT ARE THE BOUNDARIES OF FIFA’S COMPETENCE?

di Jacques Blondin & Saverio Paolo Spera

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

An Italian qualified attorney, who held different roles at FIFA, including Head of FIFA TMS and Head of FIFA Regulatory Enforcement. He is the co-founder of SP.IN Law, a Zurich based international sports law firm.





An Italian qualified attorney-at-law. He holds an LL.M. in international business law from King’s College London. He is the co-founder of SP.IN Law.






    Abstract

    Article 21 FIFA Disciplinary Code (FDC) is, arguably, the cornerstone of FIFA’s private legal order. The provision attempts to secure the long-term stability of the system insofar as it has, generally speaking, the aim of safeguarding the respect of decisions rendered by sports deciding bodies on the basis of the set of rules which FIFA itself has drafted. At the same time, the provision has (at least indirectly) the additional aim of protecting the satisfaction of creditors, thus revealing a somewhat hybrid nature. This polyhedric rule, currently 11-paragrpah long after a series of amendments and enrichments, includes mechanisms of ‘indirect enforcement’ of decisions rendered at national level, covers the ‘enforcement’ of settlement agreements concluded in the context of disciplinary proceedings already opened for failure to respect financial decisions, determines the consequences of a sporting succession for a debtor club and guarantees the ‘enforcement’ of CAS awards of the Appeals and Ordinary Division. The broad wording and multifaceted purpose of the provision inevitably leads to several interpretative discussions. The aim of this paper is attempting to define its scope of application (ratione personae and ratione materiae), also on the basis of FIFA and CAS jurisprudence, as well as discussing (what the Authors consider to be) still open issues.

    L’articolo 21 del Codice disciplinare FIFA (FDC) è probabilmente la pietra angolare dell’ordinamento giuridico privato della FIFA. La disposizione cerca di garantire la tenuta a lungo termine del sistema in quanto ha, in generale, l’obiettivo di salvaguardare il rispetto delle decisioni prese dagli organi decisionali sportivi sulla base dell’insieme di regolamenti che la stessa FIFA ha redatto. Allo stesso tempo, la norma ha (almeno indirettamente) l’ulteriore obiettivo di tutelare la soddisfazione dei creditori, rivelando così una natura in qualche modo ibrida. Questa norma poliedrica, attualmente composta di 11 paragrafi a seguito una serie di emendamenti e arricchimenti, include meccanismi di “esecuzione indiretta” di decisioni rese a livello nazionale, copre l’“esecuzione” di accordi transattivi conclusi nell’ambito di procedimenti disciplinari già aperti per il mancato rispetto di decisioni finanziarie, determina le conseguenze di una successione sportiva per un club debitore e garantisce l’“esecuzione” dei lodi del CAS della Divisione d’Appello e Ordinaria. L’ampia formulazione e lo scopo multiforme della disposizione portano inevitabilmente a diverse discussioni interpretative. Il presente contributo ha l’obiettivo di tentare di definire il suo ambito di applicazione (ratione personae e ratione materiae), anche sulla base della giurisprudenza della FIFA e del CAS, nonché di discutere (quelle che sono considerate nell’opinione degli Autori) questioni ancora aperte.

    Keywords

    FIFA private legal order – Article 21 FDC – Scope of application – ratione personae – ratione materiae – Article 3 FDC – Enforcement of decisions – CAS ordinary awards – Indirect enforcement.

    Ordinamento giuridico privato della FIFA – Articolo 21 FDC – Ambito di applicazione – Ratione personae – Ratione materiae – Articolo 3 FDC – Esecuzione delle decisioni – Lodi ordinari CAS – Esecuzione indiretta.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

SPORTS ARBITRATION AND EFFECTIVE JUDICIAL PROTECTION UNDER EU LAW:
THE RFC SERAING CASE

by Stefano Bastianon and Michele Colucci

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

Full Professor of European Union Law at the University of Bergamo (Italy) and an arbitrator of the Court of Arbitration for Sport (CAS). He is an attorney-at-law and co-founder of the law firm Bastianon-Garavaglia in Busto Arsizio (Italy). He is a member of the Steering Committee of the Rivista di Diritto Sportivo and of the Scientific Committee of the Rivista di Diritto ed Economia dello Sport, where he also holds the position of Scientific Co-Director.




Co-founder and Honorary President of the Italian Association of Sports Lawyers (AIAS). He is the General Editor of the International Encyclopeadia of Sports Law (https://www.ielaws.com) and Scientific Co- Director of the Rivista di Diritto ed Economia dello Sport (https://www.rdes.it).
The information and views expressed are those of the authors and do not reflect the official position of their institution and associations.
The authors wish to sincerely thank Durante Rapacciuolo and Paolo Stancanelli for their thoughtful and insightful comments.


    Abstract

    The Grand Chamber judgment of 1 August 2025 in the Royal Football Club Seraing SA v FIFA, UEFA, URBSFA case constitutes a further step in the Court of Justice’s case-law on the relationship between international sports arbitration – particularly before the Court of Arbitration for Sport – and the system of judicial protection mandated by EU law. Building on the International Skating Union v Commission case, the Court of Justice reaffirmed that arbitral awards applying EU law must remain subject to review by a court entitled to make a preliminary reference under Article 267 TFEU and competent to verify compliance with EU public policy. This commentary situates Seraing within the existing doctrinal framework, compares it to previous case-law, and evaluates the potential impact on sports arbitration.

    La sentenza della Grande Sezione del 1° agosto 2025 nella causa Royal Football Club Seraing SA c. FIFA, UEFA, URBSFA segna un ulteriore sviluppo nella giurisprudenza della Corte di Giustizia in tema di rapporti tra arbitrato sportivo internazionale – in particolare dinanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport – e sistema di tutela giurisdizionale sancito dal diritto dell’Unione. Proseguendo il solco tracciato nella causa International Skating Union c. Commissione, la Corte ha riaffermato che i lodi arbitrali che applicano norme dell’Unione devono poter essere sottoposti al controllo di un organo giurisdizionale abilitato a proporre un rinvio pregiudiziale ai sensi dell’art. 267 TFUE e competente a verificare la conformità all’ordine pubblico dell’Unione. Il presente contributo colloca la sentenza Seraing nel quadro dottrinale e giurisprudenziale esistente, ne analizza i profili di continuità e di novità rispetto ai precedenti e valuta le possibili implicazioni sull’assetto dell’arbitrato sportivo internazionale.

    Keywords

    Sports arbitration – Judicial review – EU public policy.

    Arbitrato sportivo – Controllo giurisdizionale – Ordine pubblico dell’Unione europea.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

THE SEMENYA V. SWITZERLAND ECTHR GRAND CHAMBER JUDGEMENT: JURISDICTION, PROCEDURAL RIGHTS, AND SPORTS ARBITRATION
by Stefano Bastianon and Michele Colucci

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

Full Professor of European Union Law at the University of Bergamo (Italy), CAS Arbitrator and member of the “Collegio di Garanzia dello Sport del CONI” (Italian highest Sports Court of the Italian Olympic Committee). He is an Attorney-at-law and co-founder of the Law Firm Bastianon-Garavaglia in Busto Arsizio (Italy). He is a member of the Steering Committee of the Rivista di Diritto Sportivo and the Scientific Committee of the Rivista di Diritto ed Economia dello Sport.




Co-founder and Honorary President of the Italian Association of Sports Lawyers (AIAS). Editor of the International Encyclopaedia of Sports Law (Kluwer Law International), and Scientific Director of Rivista di Diritto ed Economia dello Sport (www.rdes.it).
The authors wish to sincerely thank Daniel Rietiker and Durante Rapacciuolo for their invaluable and insightful comments.
Views expressed are solely those of the authors and do not reflect those of their institutions and associations.



    Abstract

    This paper analyses the Grand Chamber judgment of the European Court of Human Rights in the Semenya v. Switzerland case, a landmark ruling clarifying the States’ obligation regarding international sports arbitration under the European Convention on Human Rights. The judgement distinguishes procedural from substantive Convention rights in terms of jurisdiction, holding Switzerland responsible under Article 6, paragraph 1, for insufficient judicial review of a CAS award while rejecting jurisdiction over alleged violations of Articles 8, 14, and 13. The Authors focus on key aspects of the ruling, namely: (i) the non-issue of CAS independence and impartiality in the case at stake, (ii) the absence of a territorial link for substantive rights,(iii) the existence of a territorial link for procedural rights, (iv) the emerging doctrinal distinction between these rights, (v) the narrow scope of Swiss judicial review, (vi) and the fact that the Differences of Sex Development regulations remain valid and unchallenged.

    Il presente articolo analizza la sentenza della Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Semenya c. Svizzera, una decisione storica che chiarisce gli obblighi degli Stati in relazione all’arbitrato sportivo internazionale ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La sentenza distingue, in termini di giurisdizione, tra i diritti procedurali e quelli sostanziali garantiti dalla Convenzione, ritenendo la Svizzera responsabile, ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 1, per l’insufficiente controllo giurisdizionale di un lodo del TAS, ma dichiarando l’incompetenza in merito alle presunte violazioni degli articoli 8, 14 e 13. Gli Autori si concentrano su alcuni aspetti chiave della pronuncia, e in particolare: (i) l’irrilevanza, nel caso di specie, dell’indipendenza e imparzialità del TAS; (ii) l’assenza di un collegamento territoriale per i diritti sostanziali; (iii) l’esistenza di un collegamento territoriale per i diritti procedurali; (iv) la crescente distinzione dottrinale tra tali categorie di diritti; (v) la portata limitata del controllo giurisdizionale esercitato dai tribunali svizzeri; e (vi) il fatto che le normative sulle differenze nello sviluppo sessuale (Differences of Sex Development) non sono state invalidate.

    Keywords

    Human Rights – Arbitration – Jurisdiction – Public Policy – Fair Trial.

    Diritti umani – Arbitrato – Giurisdizione – Ordine Pubblico – Giusto Processo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

LO SPORT PARALIMPICO: UN NUOVO PARADIGMA PER L’INCLUSIONE SOCIALE
di Stefano Gianfaldoni

Avvocato del Foro di Pisa e of counsel dello Studio Legale e Tributario «Tonucci & Partners». Presso l’Università di Pisa è co-docente di Diritto dello Sport - Ordinamento, giustizia amministrativa e responsabilità penali nel Corso di Laurea in Giurisprudenza e docente di Pianificazione e programmazione dell’attività sportiva nel Corso di Laurea in Scienze Motorie. Esperto della Scuola Regionale dello Sport del CONI della Toscana e referente giuridico del CIP della Toscana. Componente della Corte d’Appello Federale della Federazione Italiana di Atletica Leggera e componente del Tribunale Federale della Federazione Ciclistica Italiana. Nell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport è Vice-Coordinatore della Commissione «Sport e disabilità» e Coordinatore per la Regione Toscana. Membro del Comitato di Redazione della Rivista di Diritto ed Economia dello Sport.

    Abstract

    The essay explores the radical cultural and regulatory evolution that has redefined disability, recognising the person with disabilities as a full citizen. In this context, Paralympic sport emerges as a crucial catalyst for social inclusion and individual empowerment.

    Il saggio esplora la radicale evoluzione culturale e normativa che ha ridefinito la disabilità, riconoscendo la persona con disabilità come cittadino a pieno titolo. In questo contesto, lo sport paralimpico emerge come un catalizzatore cruciale per l’inclusione sociale e l’affermazione individuale.

    Keywords

    Inclusion – Disability – Paralympic Sport – Rights – Reform.

    Inclusione – Disabilità – Sport Paralimpico – Diritti – Riforma.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

IL QUADRO GIURIDICO DEI CONTRATTI DI SPONSORIZZAZIONE E DEI DIRITTI TELEVISIVI
di Stefano Pellacani

Avvocato del Foro di Lucca, con specializzazione del CNF in diritto sportivo, dottore di ricerca con curriculum in diritto dello sport presso l’Università di Palermo. Autore di pubblicazioni scientifiche in vari settori del diritto sportivo, collabora con l’ateneo di Pisa e di Firenze nell’ambito del diritto privato e del management dello sport.




    Abstract

    The paper aims to examine the legal framework of sponsorship contracts and television rights, analysing sponsorship as a modern phenomenon, a commercial transaction and an advertising communication tool, while acknowledging its historical roots. It explores the complex nature of sponsorship, its legal, communicational and economic profiles, and its emergence in the European and Italian context, particularly in the sports sector.

    Il saggio si propone di esaminare il quadro giuridico dei contratti di sponsorizzazione e dei diritti televisivi, analizzando la sponsorizzazione come fenomeno moderno, un negozio commerciale e uno strumento di comunicazione pubblicitaria, pur riconoscendone le radici storiche. Viene esplorata la complessa natura della sponsorizzazione, i suoi profili giuridici, comunicazionali ed economici, e la sua affermazione nel contesto europeo e italiano, in particolare nel settore sportivo.

    Keywords

    Sponsorship – Ambush marketing – Television rights – Sports law – Contract.

    Sponsorizzazione – Ambush marketing – Diritti televisivi – Diritto sportivo – Contratto.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

L’EMANCIPAZIONE SCIENTIFICA DEL DIRITTO SPORTIVO: METODO, COMPLESSITÀ E ORIZZONTI GLOBALI
di Gabriele Toscano

Professore a contratto nel settore GIUR-01/A (Diritto privato) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena. È altresì docente esperto presso la Scuola dello Sport del CONI. Ha conseguito il titolo di Dottore internazionale di ricerca in Diritto dei consumi nell’Università di Perugia ed in Diritto privato nell’Università di Salamanca, nell’ambito del programma congiunto tra i due atenei. Membro di varie Associazioni italiane e straniere nonché della Direzione della Rivista di Diritto ed Economia dello Sport.


    Abstract

    This essay analyses the evolution of sports law from a marginalised discipline to an autonomous and indispensable branch of private law and beyond. Through a historical-critical analysis, it traces the progressive scientific recognition of the sector, highlighting the crucial role of specialised journals and institutional manuals in structuring a solid doctrinal apparatus. The work explores the innovative methodologies necessary to deal with the growing complexity of sports law, with particular attention to the interdisciplinary scientific method and the integration of national and supranational sources. Finally, the reflection extends to the future perspectives of the discipline, underlining the need for a critical and global modus operandi, and, above all, the need - to formally recognise sports law as an autonomous disciplinary-scientific group within the ANVUR classification, in order to enhance its scientific maturity, its methodological transversality and its growing relevance in the training of the jurists of the future.

    Il presente saggio analizza l’evoluzione del diritto sportivo da disciplina marginalizzata a branca autonoma e imprescindibile del diritto privato e non solo. Attraverso un’analisi storico-critica, si ripercorre il progressivo riconoscimento scientifico del settore, evidenziando il ruolo cruciale delle riviste specializzate e dei manuali istituzionali nello strutturare un solido apparato dottrinale. Il lavoro esplora le metodologie innovative necessarie per affrontare la crescente complessità del diritto sportivo, con particolare attenzione al metodo scientifico interdisciplinare e all’integrazione delle fonti nazionali e sovranazionali. Infine, la riflessione si estende alle prospettive future della disciplina, sottolineando la necessità di un modus operandi critico e globale, e, soprattutto alla necessità di riconoscere formalmente il diritto sportivo come Gruppo scientifico-disciplinare autonomo all’interno della classificazione ANVUR, al fine di valorizzarne la maturità scientifica, la trasversalità metodologica e la crescente rilevanza nella formazione dei giuristi del futuro.

    Keywords

    Sports law – Legal methodology – Disciplinary evolution – Private law – Globalisation of law.

    Diritto sportivo – Metodologia giuridica – Evoluzione disciplinare – Diritto privato – Globalizzazione del diritto.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

DIVIETO DI SCOMMESSE, FRODE SPORTIVA E GIUSTO RIMEDIO
di Elisabetta Errigo

Assegnista di ricerca in Diritto privato e Docente di Diritto sportivo nell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro.






    Abstract

    The prohibition of betting for the subjects of the sports law, according to artt. 24 and 30 CGS, and sports fraud and the abusive exercise of games and betting referred to in artt. 1 and 4, l. n. 401 of 1989 have the common foundation in the protection of fairness and loyalty in sports activity. However, the provisions mentioned give rise to some uncertainty regarding the compatibility between disciplinary and ordinary procedure and above all the fate of the contracts as a result of the prohibited conduct, causing the contract to be void for lack of risk, ex art. 1895 c.c., or excluding the repeatability of the benefit, according to art. 2035 c.c. The placement of sports bets in aleatory contracts referred to in art. 1933 et seq. c.c., and a careful consideration of the elements of the criminal law, allow to differentiate, with greater certainty, various hypotheses and grant adequate protection due to the peculiar rites of the individual event.

    Il divieto di scommesse per i membri dell’ordinamento federale, ai sensi degli artt. 24 e 30 CGS, e la rilevanza penale della frode sportiva e dell’esercizio abusivo di giochi e scommesse di cui agli artt. 1 e 4, l. n. 401 del 1989 rinvengono il fondamento comune nella salvaguardia della correttezza e della lealtà nell’attività sportiva. E tuttavia, le disposizioni menzionate suscitano qualche incertezza relativamente alla compatibilità tra procedimento disciplinare e ordinario e soprattutto alla sorte dei negozi a seguito delle condotte illecite, capaci ora di cagionare la nullità del contratto per inesistenza del rischio, ex art. 1895 c.c., ora di escludere la ripetibilità della prestazione, secondo argomenti prossimi a quelli enucleati nell’art. 2035 c.c. La collocazione delle scommesse sportive entro le maglie delle fattispecie aleatorie conchiuse negli artt. 1933 e ss. c.c., e una attenta considerazione degli elementi fattuali delle fattispecie incriminatrici, consentono di differenziare, con maggiore sicurezza, le varie fattispecie ipotizzabili e concedere adeguata tutela in ragione delle peculiarità delle singole vicende.

    Keywords

    Sports fraud – Betting – Sport-relate Offence – Contractual Risk.

    Frode Sportiva – Scommesse – Illecito Sportivo – Alea Contrattuale.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

ATHLETE INVESTMENT CONTRACTS, UNCONSCIONABILITY, AND CONSUMER PROTECTION: AN EU-US COMPARATIVE ANALYSIS BETWEEN THE ARCE CASE AND
BIG LEAGUE ADVANCE (BLA) MODEL

by Stefano Bastianon and Michele Colucci

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

Full Professor of European Union Law at the University of Bergamo (Italy), CAS Arbitrator and member of the “Collegio di Garanzia dello Sport del CONI” (Italian highest Sports Court of the Italian Olympic Committee). He is an Attorney-at-law and co-founder of the Law Firm Bastianon-Garavaglia in Busto Arsizio (Italy). He is a member of the Steering Committee of the Rivista di Diritto Sportivo and the Scientific Committee of the Rivista di Diritto ed Economia dello Sport.




Honorary President of the Italian Association of Sports Lawyers (AIAS).
The Opinions expressed are those of the author and do not represent the position of any affiliated institution and association.






    Abstract

    This article explores the legal and ethical implications of long-term commercial contracts involving young athletes, focusing on the recent Arce judgment of the Court of Justice of the European Union. The ruling significantly advances the application of EU Directive 93/13 on unfair terms in consumers contracts within the sports ecosystem, particularly regarding the classification of “raising star” athletes as consumers and the fairness of long-term remuneration clauses. Emphasising clarity, transparency, and good faith, the Court of Justice sets important criteria for assessing such agreements, especially when minors are involved. The analysis covers the U.S. context, assessing similar investment models and the so-called Name, Image and Likeness (NIL)-based deals, with attention to the Big League Advance business model and related litigation. These cases highlight regulatory gaps on both sides of the Atlantic concerning third-party control over athlete careers. The Authors advocate for harmonised safeguards and oversight to ensure that these contracts are appropriate to support the sports development of athletes, legally sound, and ethically justifiable..

    Questo articolo analizza le implicazioni legali ed etiche dei contratti commerciali a lungo termine che coinvolgono giovani atleti, concentrandosi sulla recente sentenza Arce della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Tale pronuncia rappresenta un progresso significativo nell’applicazione, al contesto sportivo, della Direttiva 93/13 sulle clausole abusive nei contratti con i consumatori, in particolare per quanto riguarda la classificazione degli atleti “stelle emergenti” come consumatori e l’equità delle clausole retributive a lungo termine. Sottolineando la necessità di chiarezza, trasparenza e buona fede, la Corte stabilisce criteri importanti per valutare tali accordi, soprattutto quando sono coinvolti minorenni. L’analisi prende in esame anche il contesto statunitense, valutando modelli di investimento simili e gli accordi c.d. “Name, Image and Likeness” (“NIL”), con particolare attenzione al modello commerciale di Big League Advance e alle controversie legali connesse. Questi casi mettono in luce lacune normative da entrambe le sponde dell’Atlantico in merito al controllo da parte di terzi sulle carriere degli atleti. Gli autori auspicano l’introduzione di garanzie armonizzate e di un’adeguata supervisione per assicurare che tali contratti siano appropriati a sostenere lo sviluppo sportivo degli atleti, giuridicamente validi ed eticamente giustificabili

    Keywords

    Sport – Minors – Consumer Protection – Career Development Scheme.

    Sport – Minorenni – Protezione dei consumatori – Programmi di sviluppo della carriera.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

LA RESPONSABILITÀ DELL’ORGANIZZATORE DI EVENTI SPORTIVI TRA RISCHIO CONSENTITO E OBBLIGHI DI PREVENZIONE
Sentenza, Cassazione civile, sez. III, 13 maggio 2024, n. 13104

di Giulio Sebastiani

Collaboratore di cattedra negli insegnamenti di Istituzioni di diritto privato e Diritto sportivo (GIUR-01/A Diritto privato) presso l’Università di Roma Tre e Tutor didattico nella Clinica legale in Diritto dell’innovazione e del consumatore digitale (EPIC – European law Perspectives on Innovation Challenges) sotto la direzione del Chiar.mo Prof. Ettore Battelli.



    Abstract

    The judgment of the Italian Supreme Court (Civil Division III), 13 May 2024, No. 13104, concerns a dispute regarding the liability of a sporting event organizer, with particular focus on the controversial issue of the so-called "accepted risk threshold". The article examines both the legal status of the event organizer, and the obligations imposed on them, with specific reference to the duty to ensure the safety of the premises and the adequacy of the facilities. Although the ruling under review follows an interpretative approach consistent with recent case law, the note highlights certain critical aspects, specifically the criteria used to assess the foreseeability of harmful events, as well as the potential implications of such decisions. These rulings impose an increasingly stringent burden on sporting event organizers, which may have significant repercussions within the broader sport’s regulatory framework, particularly at the amateur level.

    La sentenza della Cassazione civile, sez. III, 13 maggio 2024, n. 13104, ha ad oggetto una controversia in materia di responsabilità dell’organizzatore di un evento sportivo e, in particolare, il dibattuto tema del criterio dell'"alea di rischio consentito". Oggetto di approfondimento sono sia la figura dell’organizzatore di eventi, sia gli oneri che gravano su di esso, con specifico riguardo all’obbligo di garantire la sicurezza dei luoghi e l’adeguatezza degli impianti. Sebbene la sentenza in esame adotti una linea interpretativa conforme alla giurisprudenza più recente, si evidenziano alcune criticità sia in merito ai criteri adottati per valutare la prevedibilità di un evento lesivo, sia in merito alle possibili conseguenze che tali decisioni, che gravano in misura sempre maggiore sull’organizzatore di eventi sportivi, potrebbero avere nell’ordinamento sportivo, soprattutto a livello amatoriale.

    Keywords

    Civil liability – Sporting event organiser – Duty to ensure the safety of the premises – Accepted risk threshold – Foreseeability of a harmful event.

    Responsabilità civile – Organizzatore di eventi sportivi – Obbligo di garantire la sicurezza dei luoghi – Alea di rischio consentito – Prevedibilità di un evento lesivo.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

STAR COMPANIES E DIRITTI DI IMMAGINE NEI CONTRATTI DI PRESTAZIONE SPORTIVA: IL LABILE CONFINE TRA OPERAZIONI LECITE, ELUSIVE ED EVASIVE
di Angelo Vitelli

Law & Tax Consultant, Master in “Management & E-Governance della Pubblica Amministrazione” presso la School of Management dell’Università LUM.





    Abstract

    In the field of international tax law, income derived from the exploitation of elite athlete’s image rights has always sparked intense doctrinal and jurisprudential debate. The inherently “mobile” nature of sports-related work has driven the evolution of increasingly complex and opaque tax planning schemes, often aimed at circumventing the taxing rights of the athlete’s country of residence and/or the jurisdiction where sporting activities take place. This refers to the payment of fees for the exploitation of image rights through intermediary entities known as “star companies”. The present contribution will provide a doctrinal background of the legal framework, with emphasis on models of Double Taxation Treaties, looking forward to an evolutionary perspective. Subsequently, the tenuous boundary between lawful transactions, tax avoidance schemes, and tax evasion involving third-party entities distinct from the athlete and the sports organization will be examined in depth. Finally, case law (Judgment No. 213/2023 of the CGT 2nd Chamber of Piedmont and Order No. 12639/2024 of the Fifth Section of the Supreme Court of Cassation) carrying valuable insights regarding the domestic income classification of revenues arising from the exercise of image rights will be reviewed.

    Nel campo del diritto tributario internazionale, i redditi generati dallo sfruttamento dei diritti di immagine degli sportivi di alto livello hanno sempre dato adito a una viva querelle dottrinaria e giurisprudenziale. Il carattere marcatamente “mobile” del lavoro sportivo ha spinto l’evoluzione di schemi di pianificazione fiscale sempre più complessi ed opachi, spesso finalizzati ad eludere la potestà impositiva dello Stato di residenza e/o di svolgimento delle attività sportive. Il riferimento è, in particolare, all’erogazione di corrispettivi per lo sfruttamento dei diritti di immagine attraverso l’intermediazione di società veicolo, denominate “star companies”. Nel contributo, dunque, si tenterà di fornire un inquadramento dogmatico della fattispecie, analizzando, in particolare, i modelli di Convenzione contro le doppie imposizioni, anche sotto una prospettiva evolutiva. Successivamente, si approfondirà il labile confine tra operazioni lecite, elusive ed evasive che coinvolgono enti terzi rispetto all’atleta e alla società sportiva. Infine, si esamineranno due arresti giurisprudenziali nazionali (sentenza n. 213/2023 della CGT 2° del Piemonte e ordinanza n. 12639/2024 della V sezione della Cassazione) che hanno fornito valide osservazioni in merito alla qualificazione reddituale domestica dei redditi derivanti dall’esercizio dei diritti di immagine.

    Keywords

    Athlete income – International tax planning – Image rights – Star company – Taxing authority

    Reddito degli sportivi – Pianificazione fiscale internazionale – Diritti di immagine – Star company – Potestà impositiva

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

AL DI LÀ DELLA FORMA: L’IMPORTANZA DELL’IMPLEMENTAZIONE CONCRETA DELLE SAFEGUARDING POLICIES NELLO SPORT GIOVANILE
di Alfonso Laudonia

Professore incaricato di Procedura Penale, Criminologia e Storia del Diritto Penale presso l’Università digitale Pegaso e Ph.D. candidate in Gestione finanziaria di impresa e prevenzione della crisi presso l’Universitas Mercatorum. Componente della Corte Federale di Appello F.I.Ba e Giudice Sportivo Nazionale della FIDAL. È Componente Organismo di Vigilanza d.lgs. n. 231/01 Salernitana 1919.


    Abstract

    The decision no. 92 of 6 March 2025 taken by the Court of Appeal of the Italian Football Association (FIGC), sets a crucial precedent in the field of child protection in sports. The case concerns a coach sanctioned for psychological abuse and discrimination for using derogatory language (e.g., “pippa” (useless),“culone” (fat-ass)) towards underage athletes. The decision reaffirms the priority of young athletes’ well-being over sporting results and emphasizes sports clubs’ direct liability, even when safeguarding policies are formally adopted. Mere regulatory compliance is not sufficient: clubs must implement concrete prevention and intervention measures, such as staff training and effective reporting mechanisms.

    La decisione del 6 marzo 2025 n. 92 delle Sezioni Unite della Corte Federale d’Appello della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) rappresenta un precedente fondamentale in materia di tutela dei minori nello sport. Il caso riguarda un allenatore sanzionato per abuso psicologico e discriminazione per l’utilizzo di linguaggio denigratorio (ad esempio “pippa”, “culone”) verso atleti minorenni. La decisione ribadisce la priorità del benessere dei giovani atleti rispetto ai risultati sportivi e sottolinea la responsabilità diretta e oggettiva delle società sportive, anche in presenza di safeguarding policies formalmente adottate. Non è sufficiente, quindi, la mera compliance normativa: le società devono implementare azioni concrete di prevenzione e intervento, come la formazione del personale e meccanismi di segnalazione efficaci.

    Keywords

    Organizational Models – Compliance – Code of Conduct – Safeguarding - Harassment Prevention – Gender-Based Violence Prevention – Strict Liability of Sports Clubs/Organizations or Vicarious Liability of Sports Clubs/Organizations – Protection of Minors in Sport or Child Protection in Sport – Psychological Abuse in Sport – Discrimination in Sport – Safeguarding Policies – Psychophysical Well-being.

    Modelli organizzativi – Compliance – Protocolli di prevenzione – Codice di condotta – Safeguarding – Prevenzione molestie – Prevenzione violenza di genere – Responsabilità oggettiva società sportiva – Tutela minori nello sport – Abuso psicologico nello sport – Discriminazione nello sport – Safeguarding policies – Benessere psicofisico.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

L’ECLISSI DELL’AUTONOMIA DEL SISTEMA SPORTIVO: TENSIONI TRA GERARCHIA DELLE FONTI E CENTRALITÀ DELLE FEDERAZIONI SPORTIVE NAZIONALI RICONOSCIUTE DAL CONI
di Gabriele Toscano

Professore a contratto nel settore GIUR-01/A (Diritto privato) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena. È altresì docente esperto presso la Scuola dello Sport del CONI. Ha conseguito il titolo di Dottore internazionale di ricerca in Diritto dei consumi nell’Università di Perugia ed in Diritto privato nell’Università di Salamanca, nell’ambito del programma congiunto tra i due atenei. Membro di varie Associazioni italiane e straniere nonché della Direzione della Rivista di Diritto ed Economia dello Sport.


    Abstract

    This essay analyses the principle of autonomy of the Italian sports system, retracing its genesis and outlining its conceptual contours. The merit of such autonomy is highlighted, intrinsically linked to the specificity of the sports phenomenon, underlining at the same time its necessary coexistence and respect for the hierarchy of state and regional regulatory sources. The paper places particular emphasis on the centrality of the National Sports Federations (FSN) recognised by CONI, as the only bodies authorised to govern individual sports disciplines on the national territory. Finally, the inadmissibility and harmfulness of the creation of unrecognised parallel bodies, capable of generating disorder, legal uncertainty and compromising the regular organisation and credibility of competitions, is argued. The paper emphasizes the fundamental importance of the generally and historically recognised federal sport governing organizations for the stability and effectiveness of the Italian sports movement.

    Il presente saggio analizza il principio di autonomia del sistema sportivo italiano, ripercorrendone la genesi e delineandone i contorni concettuali. Si evidenzia il fondamento di tale autonomia, intrinsecamente legata alla specificità del fenomeno sportivo, sottolineando al contempo la sua necessaria coesistenza con e la subordinazione alle fonti normative statali e regionali. L’elaborato pone particolare enfasi sulla centralità delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) riconosciute dal CONI, quali unici organi legittimati al governo delle singole discipline sportive sul territorio nazionale. Si argomenta, infine, l’inammissibilità e la dannosità della creazione di enti paralleli non riconosciuti, capaci di generare disordine, incertezza giuridica e pregiudicare la regolare organizzazione e la credibilità delle competizioni. La disamina mira a ribadire la fondamentale importanza del sistema federale riconosciuto per la stabilità e l’efficacia dell’intero movimento sportivo italiano.

    Keywords

    Sports autonomy – Sports federations – CONI – Hierarchy of sources – Sports system.

    Autonomia sportiva – Federazioni sportive – CONI – Gerarchia delle fonti – Ordinamento sportivo.

    Table of Content - Sommario

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

ARTICLE 6(1) ECHR AND INTERNATIONAL SPORTS ARBITRATION: BETWEEN (CERTAIN) BOUNDARIES AND (YET UNCERTAIN) CONSEQUENCES
by Saverio Paolo Spera

AVAILABLE IN OPEN ACCESS

An Italian qualified attorney-at-law. He has practiced civil and employment law in Italy for several years and worked at the Asser International Sports Law Centre in the Hague, carrying out research in the field of international sports arbitration, before joining FIFA in 2017. Until May 2024, he was a senior legal counsel within the Litigation Department, representing FIFA before the Court of Arbitration for Sport in more than 150 proceedings. In the spring of 2024, he has co-founded SP.IN Law, a Zurich based international sports law firm. He regularly publishes articles on issues related to sports law and lectures in international sports law programmes.

    Abstract

    In the years following the Mutu-Pechstein judgment of the European Court of Human Rights (ECtHR), practitioners in the field of sports law might have noticed a significant increase in the reliance that parties have made on the provisions of the European Convention on Human Rights (ECHR) in their submissions before sports dispute resolution bodies. In particular, a complaint about alleged violations of their right to a fair trial protected by Article 6(1) ECHR has been often brought up in that context. While it is no longer doubted that this provision binds CAS panels in the adjudication of appeals brought before their attention, there is still some degree of approximation regarding the boundaries within which Article 6(1) ECHR finds room for application in the context of international sports arbitration. This paper aims at shedding some light on this and on the (yet uncertain) consequences of a misapplication of the rule in question.

    Negli anni che hanno seguito la sentenza Mutu-Pechstein della Corte europea dei Diritti dell'Uomo, gli operatori del diritto sportivo potrebbero aver notato un aumento significativo del ricorso alle disposizioni della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) da parte delle parti nei loro ricorsi agli organi di risoluzione delle controversie sportive. In particolare, in questo contesto è stata spesso sollevata una denuncia per presunte violazioni del diritto a un processo equo tutelato dall'articolo 6(1) della CEDU. Sebbene non vi siano più dubbi sul fatto che questa disposizione vincoli le formazioni arbitrali del TAS nel giudicare gli appelli sottoposti alla loro attenzione, vi è ancora un certo grado di approssimazione riguardo i confini entro i quali l'articolo 6(1) CEDU trova spazio di applicazione nel contesto dell'arbitrato sportivo internazionale. Il presente contributo intende fare luce su questo aspetto e sulle conseguenze (ancora incerte) di una errata applicazione della norma in questione.

    Keywords

    ECHR – International sports arbitration – Independent and impartial tribunal – Civil rights and obligations – Adversarial proceedings – Equality of arms – Public hearing – Sports Governing Bodies – Court of Arbitration for Sport – Swiss Federal Tribunal – Swiss public policy.

    CEDU – Arbitrato internazionale sportivo – Tribunale indipendente e imparziale – Diritti e doveri di carattere civile – Procedimenti in contraddittorio – Parità di armi – Udienza pubblica – Organi di governo dello sport – Tribunale arbitrale dello sport – Tribunale federale svizzero – Ordine pubblico.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

BOOK REVIEWS



Diritto penale dello sport
II Edizione

a cura di Paolo Grillo e Renato Grillo, Giuffrè, Milano, 2024

Recensione di Gabriele Toscano
Comitato di Direzione RDES

OPEN ACCESS













--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Diritto sportivo.
Princìpi, norme, istituzioni

a cura di Virgilio D’Antonio e Virginia Zambrano, Merita, Torino, 2025

Recensione di Gabriele Toscano
Comitato di Direzione RDES

OPEN ACCESS















--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


PROFILI GIURIDICI DELLO SPORT PARALIMPICO.
Contributo allo studio dei diritti degli sportivi con disabilità

di Stefano Gianfaldoni e Gabriele Toscano, Lefebvre Giuffrè, Milano, 2025

Recensione di Michele Colucci
Comitato di Direzione RDES

OPEN ACCESS

20 Anni al Servizio del Diritto dello Sport





Volumi pubblicati:



RDES 2025
indice - editoriale - contributi
- modulo d'ordine


RDES 2024
indice - editoriale - contributi
- modulo d'ordine


RDES 2023
indice - editoriale - contributi
- modulo d'ordine

RDES 2022
indice - editoriale - contributi
- modulo d'ordine

RDES 2021
1/2021 indice - editoriale
2/2021 indice - editoriale
3/2021 indice - editoriale

RDES 2020
1/2020 indice - editoriale
2/2020 indice - editoriale
3/2020 indice - editoriale

RDES 2019
1/2019 indice - editoriale
2/2019 indice - editoriale
3/2019 indice - editoriale

RDES 2018
1/2018 indice - editoriale
2/2018 indice - editoriale
3/2018 indice - editoriale

RDES 2017
1/2017 indice - editoriale
2/2017 indice - editoriale
3/2017 indice - editoriale

RDES 2016
1/2016 indice - editoriale
2/2016 indice - editoriale
3/2016 indice - editoriale

RDES 2015
1/2015 indice - editoriale
2/2015 indice - editoriale
3/2015 indice - editoriale

RDES 2014
1/2014 indice
2/2014 indice
3/2014 indice

RDES 2013
1/2013 indice
2/2013 indice
3/2013 indice

RDES 2012
1/2012 indice
2/2012 indice
3/2012 indice

RDES 2011
1/2011 indice
2/2011 indice
3/2011 indice

RDES 2010
1/2010 indice
2/2010 indice
3/2010 indice

RDES 2009
1/2009 indice
2/2009 indice
3/2009 indice

RDES 2008
1/2008 indice
2/2008 indice
3/2008 indice

RDES 2007
1/2007 indice
2/2007 indice
3/2007 indice

RDES 2006
1/2006 indice
2/2006 indice
3/2006 indice

RDES 2005
1/2005 indice
2/2005 indice
3/2005 indice


INDICI ANNUALI

Anno 2005: Generale - Per Autore
Anno 2006: Generale - Per Autore
Anno 2007: Generale - Per Autore
Anno 2008: Generale - Per Autore
Anno 2009: Generale - Per Autore
Anno 2010: Generale - Per Autore
Anno 2011: Generale - Per Autore
Anno 2012: Generale - Per Autore
Anno 2013: Generale - Per Autore
Anno 2014: Generale - Per Autore
Anno 2015: Generale - Per Autore
Anno 2016: Generale - Per Autore
Anno 2017: Generale - Per Autore
Anno 2018: Generale - Per Autore
Anno 2019: Generale - Per Autore
Anno 2020: Generale - Per Autore
Anno 2021: Generale - Per Autore